Continuiamo nel nostro lavoro di raccolta dati sui flussi turistici grazie allo sviluppo di quanto fornito dalla Regione Umbria, opportunamente elaborati con quelli relativi, in termine statistico, delle strutture extralberghiere che si sono iscritte solamente a partire dal 1 agosto 2017. Ribadiamo che solo con tale metodologia si potranno avere raffronti statistici più vicini alla realtà dato che questi ultimi incidono notevolmente sui numeri complessivi.
Prova ne è che, a fronte di un aumento complessivo del 20,39% nel mese di settembre con un + 25.98% su base annua, i numeri (pur sempre positivi) parlano di un + 3.25% su base mensile (settembre) e +8.49% per i primi 9 mesi; infatti, nelle analisi suddivise tra il movimento alberghiero ed extralberghiero del Comune di Orvieto, risultano particolarmente positivi i dati su quest’ultimo settore che è favorito in termini numerici dalle oltre 100 strutture di nuova “registrazione” che prima non contribuivano ai fini statistici.
Ma in tutto ciò, pur continuando a non capire perché l’Amministrazione non manifesta tale puntualizzazione, riteniamo che l’aspetto più grave sia quello dato dal valore positivo dell’incremento dei flussi è pericolosamente in calo. Ad inizio anno si attestava con un +48.57% (+40.74% senza le dette strutture) fino ad arrivare a Settembre con un +25.48% (+8.49% estrapolate le nuove registrazioni), evidenziando quindi la maggiore incidenza nei primi mesi del 2018 dove ci si raffrontava con il periodo precedente drammaticamente statico a causa, principalmente, del sisma.
Tralasciando la precisazione di cui sopra, che riteniamo pur sempre fondamentale per una migliore valutazione sulle tipologie di flussi tra alberghiero ed extralberghiero, il dato più sconfortante è il trend dell’aumento in termini percentuale clamorosamente e tendenzialmente al ribasso, che dimostra la non stabilizzazione del comparto, come invece costantemente viene con tanta enfasi sottolineato.
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